CORSO DI DESIGN 2017-2018

PROF ARCH CECILIA POLIDORI

Sixties Design in the World

Metal, Plastic, Fashion, Music, Cinema and TV - LEZIONI e PIATTAFORME DIDATTICHE - Creative Crowdsourcing Design Platform

/ deepsdesignbycp@gmail.com

LABORATORY DESIGN methods by use of creative platforms -
Interactive Systems for the Creation and Evolution of Web Platform Projects,
Prototyping, Communication Strategy, Crowdsourcing Design, Processing Platforms,
an experimental project on interoperability of research and teaching of Data-Design
conducted through innovative scenarios and forms of organization of the processes
of interactive and collective learning.
PROJECTS, EXPERIMENTS AND PROTOTYPES WITH DIFFERENT MATERIALS

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© foto cecilia polidori

© foto cecilia polidori
Laboratorio Design in Dipartimento 7 Settembre 2017 12.36

Il lungo '68 - LEZIONE CONCLUSIVA 24 MAGGIO 2108

Il lungo '68: dal '67 al '71. In quell'anno il rock era veramente la colonna sonora della rivoluzione, della cultura giovanile e del conflitto generazionale.

Noi non saremmo qui se non ci fosse stato.

"Siate ragionevoli: chiedete l'impossibile, vogliamo il mondo e lo vogliamo adesso."
(When the music’s over -  THE DOORS)
Le olimpiadi di Carlos, Smith e Norman - YouTube 
- https://www.youtube.com/watch?v=D-ah2vSpt-g

Chicago - YouTube 
-https://www.youtube.com/watch?v=fEFsBF1X1ow
cfr.: Musica & Memoria / Graham Nash - Chicago  
- https://www.musicaememoria.com/graham_nash_chicago.htm
L’evento a cui si riferisce la canzone di Graham Nash è la convention democratica di fine agosto 1968, nella quale il partito democratico americano doveva decidere il candidato da opporre al repubblicano Richard Nixon, dopo la rinuncia a ricandidarsi da parte del presidente in carica Lyndon Johnson, travolto dalla opposizione alla guerra del Vietnam.
La partecipazione dei giovani, organizzata da David Dillinger (presidente del comitato contro la guerra), Abbie Hoffman e Jerry Rubin (capi del partito YIPPIES  - Youth International Party), Tim Hayden e Rennie Davis, leader del movimento SDS(Students for a Democratic Society), Bobby Seale, leader del movimento anti-razzista radicale Black Panthers (pantere nere), aveva lo scopo di imporre una piattaforma pacifista al candidato democratico in testa nelle primarie, Hubert Humphrey (vice presidente di Johnson) oppure di appoggiare il candidato pacifistaGeorge McGovern (che affronterà senza successo Nixon 4 anni dopo).
La situazione era particolarmente tesa non solo perché nella guerra del Vietnam gli americani stavano incontrando enormi difficoltà ed erano stati vicini ad una clamorosa sconfitta militare durante la cosiddetta “offensiva del Teth” lanciata dai Vietcong appoggiati dal Nord-Vietnam, sotto la guida del generale Giap, ma anche perché nei mesi precedenti erano stati assassinati in due attentati dall’oscuro mandante il leader nero dei diritti civili Martin Luther King (4 aprile) e poi, il 5 giugno, il principale candidato alle presidenziali, Robert Kennedy, fratello del presidente John Fitzgerald Kennedy - assassinato 5 anni prima -  che stava impostando la sua campagna su un deciso cambio di rotta e un disimpegno dalla guerra.
La reazione dello stato maggiore democratico alle manifestazioni fu di totale rifiuto, il sindaco di Chicago Richard Daley (democratico anch’esso) organizzò un presidio militare della città orientato ad impedire ogni contatto tra i manifestanti e i congressisti, vietando la gran parte delle manifestazioni, con il prevedibile effetto di dare il via a diversi giorni di violenti scontri tra giovani manifestanti, polizia locale e guardia statale dell’Illinois. Uno schema che ricorda molto da vicino gli episodi del G8 a Genova del 2001, anche se per fortuna a Chicago non ci furono morti.
Gli organizzatori delle manifestazioni vennero poi accusati, processati e condannati dopo un processo che fu esso stesso un ulteriore evento mediatico e di presentazione per la “nuova America”.
I fatti di Chicago segnarono una frattura tra il movimento giovanile ed il mondo delle istituzioni americane, e il testo di Nash esprime bene quest’attesa in una possibile unione di intenti e nella opportunità di incidere sulla realtà e sulle grandi decisioni, che però andrà delusa, e porterà al governo, alla fine dello stesso anno, il repubblicano e conservatore Richard Nixon.
(1) Il riferimento è a Bobby Seale che, durante il processo agli organizzatori delle manifestazioni, i Chicago 8, fu effettivamente legato e imbavagliato su ordine del giudice per impedirgli di parlare ulteriormente per sostenere le sue posizioni.
(2) Letteralmente: "una passeggiata".
(3) Si riferisce a John Fitzgerald Kennedy, il presidente assassinato a Dallas nel 1963 in circostanze mai del tutto chiarite. La testa "che si volta dall'altra parte" è una chiara allusione alle celebri immagini dell'attentato girate dal cineamatore Abraham Zapruder, che mostrano il momento degli spari con la testa del presidente sospinta all'indietro.

(Nelle immagini un momento degli scontri prima del congresso e due sostenitori degli organizzatori durante il processo)
chicago convention 1968

Vedi anche:
Neil Young
Graham Nash
David Crosby
Stephen Stills


So your brother's bound and gagged
And they've chained him to a chair Won't you please come to Chicago just to sing
In a land that's known as freedom how can such a thing be fair won't you please come to Chicago for the help that we can bring
Poiché il tuo fratello è legato e imbavagliato
E lo hanno incatenato a una sedia (1)
Non vorresti per favore venire a Chicago, soltanto per cantare?
In una terra conosciuta per la libertà come può una cosa simile essere giusta?
Non vorresti per favore venire a Chicago, per l’aiuto che possiamo portare?
We can change the world rearrange the world It's dying - to get better Politicians sit yourselves down, there's nothing for you here Won't you please come to Chicago for a ride Don't ask Jack to help you `cause he'll turn the other ear Won't you please come to Chicago or else join the other side
Noi possiamo cambiare il mondo, rimettere in ordine il mondo
Sta morendo, per diventare migliore
Politici, rimettetevi a sedere, non c’è niente per voi qui
Non vorresti per favore venire a Chicago, per una manifestazione? (2)
Non chiedere a Jack di aiutarti perché ha girato la testa dall’altra parte (3)
Non vorresti per favore venire a Chicago, piuttosto che passare dall’altra parte?
We can change the world rearrange the world It's dying - if you believe in justice Dying - and if you believe in freedom Dying - let a man live his own life Dying - rules and regulations, who needs them open up the door
Noi possiamo cambiare il mondo, rimettere in ordine il mondo
Sta morendo – se tu credi nella giustizia
Morendo – e se tu credi nella libertà
Morendo – che un uomo possa vivere la sua vita
Morendo – leggi e regole, chi ne ha bisogno spalanchi la porta
Somehow people must be free
I hope the day comes soon Won't you please come to Chicago show your face From the bottom of the ocean to the mountains of the moon
Won't you please come to Chicago no one else can take your place
In qualche modo il popolo sarà libero
Spero che quel giorno arrivi presto
Non vorresti per favore venire a Chicago? mostra il tuo volto
Dal fondo degli oceani fino alle montagne della luna
Non vorresti venire a Chicago? Nessun altro può prendere il tuo posto
We can change the world rearrange the world It's dying - if you believe in justice Dying - and if you believe in freedom Dying - let a man live his own life Dying - rules and regulations, who needs them Open up the door  
Noi possiamo cambiare il mondo, rimettere in ordine il mondo
Sta morendo – se tu credi nella giustizia
Morendo – e se tu credi nella libertà
Morendo – che un uomo possa vivere la sua vita
Morendo – leggi e regole, chi ne ha bisogno?
Spalanca la porta


Crosby, Stills, Nash, and Young "Ohio" - YouTube
- https://www.youtube.com/watch?v=JCS-g3HwXdc
- https://www.youtube.com/watch?v=CIrvSJwwJUE
The endThe Doors, undicesima traccia del loro omonimo album di debutto pubblicato nel 1967

The end

This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend
The end of our elaborate plans
The end of everything that stands
The end

No safety or surprise
The end
I’ll never look into your eyes again
Can you picture what will be
So limitless and free
Desperately in need of some stranger’s hand
In a desperate land
Lost in a Roman wilderness of pain
And all the children are insane
All the children are insane
Waiting for the summer rain
There’s danger on the edge of town
Ride the king’s highway
Weird scenes inside the gold mine
Ride the highway West, baby
Ride the snake
Ride the snake
To the lake
To the lake
The ancient lake, baby
The snake is long
Seven miles
Ride the snake
He’s old
And his skin is cold
The West is the best
The West is the best
Get here and we’ll do the rest
The blue bus is calling us
The blue bus is calling us
Driver, where are you taking us?
The killer awoke before dawn
He put his boots on
He took a face from the ancient gallery
And he walked on down the hall
He went into the room where his sister lived
And then he paid a visit to his brother
And then he walked on down the hall
And he came to a door
And he looked inside
Father?
Yes, son?
I want to kill you
Mother, I want to…
Come on, yeah
Come on, baby, take a chance with us
Come on, baby, take a chance with us
Come on, baby, take a chance with us
And meet me at the back of the blue bus
Fuck, fuck
Kill, kill, kill…
This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend
The end
It hurts to set you free
But you’ll never follow me
The end of laughter and soft lies
The end of nights we tried to die
This is the end

La fine

Questa è la fine, bellissima amica
Questa è la fine, mia unica amica, la fine
di nostri elaborati piani, la fine
di ogni cosa che resiste, la fine
nessuna sicurezza o sorpresa, la fine
non guarderò mai più nei tuoi occhi
Riesci ad immaginare come sarà
così illimitato e libero
In disperata necessità
di qualche mano sconosciuta
in una terra disperata
Perduta in una landa romana del dolore
e tutti i bambini sono pazzi
tutti i bambini sono pazzi
aspettando la pioggia dell’estate, yeah
C’è il pericolo ai margini della città
Prendi l’autostrada del re, piccola
Strane scene all’interno della miniera d’oro
Prendi l’autostrada verso ovest, piccola
Cavalca il serpente, cavalca il serpente
verso il lago, l’antico lago
il serprente è lungo, sette miglia
Cavalca il serpente
è vecchio è la sua pelle è fredda
L’Occidente è il meglio, l’ovest è il meglio
Vieni qui e noi faremo il resto
L’autobus blu ci sta chiamando
l”autobus blu ci sta chiamando
Autista, dove ci stai portando?
L’assassino si svegliò prima dell’alba
si mise gli stivali
Prese un volto dall’antica galleria
Ed egli camminò lungo il corridoio
Entrò nella stanza dove
viveva sua sorella e poi lui
Pagò una visita a suo fratello, e poi lui
camminò lungo il corridoio
E giunse ad una porta, guardò dentro
Padre, si figlio, voglio ucciderti
Madre, voglio…
Andiamo piccola, cogli l’occasione con noi
Andiamo piccola, cogli l’occasione con noi
Andiamo piccola, cogli l’occasione con noi
E incontrami nel retro dell’autobus blu
Facendo un rock triste sull’autobus blu
Facendo del rock triste, andiamo, yeah
Uccidi, uccidi, uccidi, uccidi
Questa è la fine, bellissima amica
Questa è la fine, mia unica amica, la fine
Mi fa male lasciarti libera
Ma tu non mi seguiresti mai
Alla fine delle risate e innocenti bugie
La fine delle notti in cui provammo a morire
Questa è la fine

Questa è la fine, mia bella amica.
Questa è la fine, mia sola amica, la fine,
Dei nostri piani elaborati, la fine
Di tutti quanti i dati, la fine
Nessuna garanzia o sorpresa, la fine.
In fondo agli occhi non ti potrò più guardare.

Riesci a figurarti come sarà
Così infinito e in libertà
In disperata necessità
Di una mano forestiera,
In una terra che dispera.
In un deserto romano di pena perduti,
E tutti i ragazzi impazziti,
Tutti i ragazzi impazziti
Aspettando la pioggia dell’estate.
C’è pericolo ai limiti della città,
Prendi l’autostrada del Re.
Scene assurde nella miniera d’oro;
Prendi l’autostrada verso ovest, bimba.
Cavalca il rettile.
Cavalca il rettile.
Al lago, al vecchio lago.
E’ lungo il rettile, sette miglia.
Cavalca il rettile,
E’ attempato, sulla pelle è ghiacciato.
L’Occidente è vincente,
L’Occidente è vincente,
Vieni qui e lascia a noi il rimanente.
L’autobus blu ci sta chiamando,
L’autobus blu ci sta chiamando,
Autista dove ci stai portando?
L’assassino prima dell’alba si svegliò,
Gli stivali si infilò.
Si prese una faccia dall’antica galleria,
E venne giù per il corridoio.
Andò dentro la stanza
Dove viveva sua sorella
Poi fece visita a suo fratello,
E poi venne giù per il corridoio.
E arrivò ad una porta,
E guardò verso l’interno,
“Padre?”
“Sì, figlio mio?”
“Voglio ucciderti.”
“Madre, voglio…”
Vieni, bimbo, e con noi provaci,
Vieni, bimbo, e con noi provaci,
Vieni, bimbo, e con noi provaci
E giù nel fondo blu dell’autobus troviamoci.
Questa è la fine, mia bella amica.
Questa è la fine, mia sola amica, la fine,
Lasciarti libera mi duole assai
Ma tu non mi seguiresti mai.
Fine di risa e di bugie leggere,
Fine di notti in cui provammo a morire.
Questa è la fine.
Creedence Clearwater Revival - "Fortunate Son" - YouTube
- https://www.youtube.com/watch?v=qV4Q-RSQCq0

Some folks are born made to wave the flag,
Ooh, they're red, white and blue.
And when the band plays "Hail to the chief",
Ooh, they point the cannon at you, Lord,
It ain't me, it ain't me, I ain't no senator's son, son.
It ain't me, it ain't me; I ain't no fortunate one, no,
Yeah!

Some folks are born silver spoon in hand,
Lord, don't they help themselves, oh.
But when the taxman comes to the door,
Lord, the house looks like a rummage sale, yes,
It ain't me, it ain't me, I ain't no millionaire's son, no.
It ain't me, it ain't me; I ain't no fortunate one, no.

Some folks inherit star spangled eyes,
Ooh, they send you down to war, Lord,
And when you ask them, "How much should we give?"
Ooh, they only answer More! more! more! yoh,
It ain't me, it ain't me, I ain't no military son, son.
It ain't me, it ain't me; I ain't no fortunate one, one.
It ain't me, it ain't me, I ain't no fortunate one, no no no,
It ain't me, it ain't me, I ain't no fortunate son, no no no,
FIGLIO FORTUNATO

Certa gente è nata per sventolare la bandiera
Oh, sono rossi, bianchi e blu
E quando la banda suona "Hail to the Chief" (*)
Puntano il cannone contro di te... oh mio dio!
Non io, non io, io non sono un figlio di un senatore, no
Non io, non io, io non sono un figlio di un senatore, no
Yeah

Certa gente è nata con la camicia
Dio, non si fanno mancare nulla
Ma quando l'esattore delle tasse bussa alla loro porta
Dio, la loro casa sembra una svendita di roba usata
Non io, non io, io non sono figlio di un milionario, no
Non io, non io, io non sono un figlio fortunato, no

Certa gente è nata con occhi che luccicano di stelle (**)
e ti spedisce giù in guerra
e quando chiedi loro : "Quanto dovremmo dare?"
rispondono solo "di più, di più, di più, di più, di più"
Non io, non io, io non sono figlio di un milionario, no
Non io, non io, io non sono uno fortunato, no
Non io, non io, io non sono figlio dell'esercito, no
Non io, non io, io non sono un figlio fortunato, no
NOTE
(*) "Hail to the Chief" è la canzone che la banda della marina militare americana (United States Marine Band) suona per salutare il comandante in capo, ossia il Presidente degli Stati Uniti.

«Hail to the Chief we have chosen for the nation
Hail to the Chief! We salute him, one and all
Hail to the Chief, as we pledge cooperation
In proud fulfillment of a great, noble call

Yours is the aim to make this grand country grander,
This you will do, That's our strong, firm belief.
Hail to the one we selected as commander,
Hail to the President! Hail to the Chief! »
(**) gioco di parole con "la bandiera che luccica di stelle", the Star-Spangled Banner, la bandiera statunitense
Alcune persone sono nate per sventolare la bandiera
ooh, sono rossi, bianchi e blu
e quando la band suona "Hail to the chief",
ooh, puntano il cannone a te, Signore
non sono io, non sono io, non sono figlio di un senatore
non sono io, non sono io, non sono uno fortunato
Si!
Alcune persone nascono col cucchiaio d'argento in mano
Signore, essi non aiutano se stessi
ma quando l'esattore delle tasse viene alla porta
Signore, la casa sembra un mercatino, si,
non sono io, non sono io, non sono figlio di un milionario
non sono io, non sono io, non sono uno fortunato
alcune persone ereditano occhi come stelle splendenti
ooh, essi ti mandano in guerra
e quando chiedi loro, "Quanto dovremmo dare?"
ooh, essi rispondono solo di più! Di più! Di più! yoh,
non sono io, non sono io, non sono un figlio militare
non sono io, non sono io, non sono uno fortunato
non sono io, non sono io, non sono uno fortunato, no no no,
non sono io, non sono io, non sono un figlio fortunato, no no no.


cfr.: Canzoni contro la guerra - Fortunate Son 
- https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=419 
Ricordo che si tratta della canzone di apertura nella colonna sonora (bellissima, meriterebbe fare qualche riscontro per le CCG/AWS) di quel fondamentale film sulla guerra in VietNam che è "Dear America: Letters Home from Vietnam", di Bill Couturié, USA 1987
Dear America: Letters Home from Vietnam 1987 l 1of2 - Video Dailymotion
https://www.dailymotion.com/video/x6hhhme
1969
Testo/Lyrics: Mick Jagger
Musica/Music: Mick Jagger - Keith Richards
Da/From "Let It Bleed

The Rolling Stones - Gimme Shelter (Live) - OFFICIAL PROMO - YouTube
- https://www.youtube.com/watch?v=8kl6q_9qZOs
GIMME SHELTER -  Oh, a storm is threat’ing my very life today. If i don’t get some shelter, oh yeah i’m gonna fade away. War, children, it’s just a shot away, it’s just a shot away. See the fire is sweeping our very street today, burns like a red coal carpet, mad bull lost its way. War, children, it’s just a shot away, it’s just a shot away. Rape, murder, it’s just a shot away, it’s just a shot away. Mm the floods is threat’ing my very life today.Gimme, gimme shelter or i’mgonna fade away. War, children, it’s just a shot away, it’s just a shot away. Love, sister, it’s just a kiss away,it’s just a kiss away.                                                    DAMMI RIPARO - Una tempesta sta minacciando la mia vita. Se non trovo riparo, dovrò sparire. La guerra è qui a uno sparo, qui a uno sparo. Guarda il fuoco sulla strada, il rosso delle braci, il toro smarrito. La guerra è qui a uno sparo, qui a uno sparo. Stupri e Massacri qui a uno sparo, qui a uno sparo. Un’alluvione sta minacciando la mia vita. Se non mi offri riparo, dovrò sparire. La guerra è qui a uno sparo, qui a uno sparo. L’amore è qui a un bacio, qui a un bacio.
Scritta durante la guerra del Vietnam, questa canzone dei CCR, nella quale probabilmente il cantante si immedesima con un giovane sottoposto alla leva obbligatoria, è un violento ma anche ironico attacco ai figli dei ricchi, dei militari, dei politici che riuscivano ad evitare di andare in guerra. 
A combattere, spediti da quelli con gli occhi a stelle e strisce, erano come al solito i giovani della working class, della quale i Creedence e gran parte del loro pubblico facevano parte. Una canzone, quindi, che è allo stesso tempo contro la guerra e contro le ingiustizie sociali e che conserva ancora oggi tutta la sua forza ed attualità. Oggi un "fortunate son" è presidente degli Stati Uniti (George W. Bush, all'epoca un rampollo di una delle famiglie più influenti d'America, ha fatto il servizio militare nella guardia nazionale, ben lontano dal Vietnam).
Buffalo Springfield - For What It's Worth 1967 - YouTube
- https://www.youtube.com/watch?v=gp5JCrSXkJY
Buffalo Springfield - For what it's worth , Vietnam war - YouTube - 
https://www.youtube.com/watch?v=aVgoOVl6cb4
scritta nel 1967 da Stephen Stills
(La canzone è stata ispirata a Stephen Stills da scontri di piazza nel 1967 intorno alla università di Berkeley, l’uomo col fucile è quindi una guardia, e i “bambini” sono gli studenti dimostranti, chiusi dalle guardie e in cerca di una via di fuga)
(*) L'uomo è evidentemente il poliziotto

There's something happening here
What it is ain't exactly clear
There's a man with a gun over there
Telling me I got to beware

I think it's time we stop, children, what's that sound
Everybody look what's going down

There's battle lines being drawn
Nobody's right if everybody's wrong
Young people speaking their minds
Getting so much resistance from behind

I think it's time we stop, hey, what's that sound
Everybody look what's going down

What a field-day for the heat
A thousand people in the street
Singing songs and carrying signs
Mostly say, hooray for our side

It's time we stop, hey, what's that sound
Everybody look what's going down

Paranoia strikes deep
Into your life it will creep
It starts when you're always afraid
You step out of line, the man come and take you away

We better stop, hey, what's that sound
Everybody look what's going down
Stop, hey, what's that sound
Everybody look what's going down
Stop, now, what's that sound
Everybody look what's going down
Stop, children, what's that sound
Everybody look what's going down


PER QUEL CHE VALE

Qualcosa sta succedendo qui 
Che cosa sia non è esattamente chiaro
C'è un uomo con un fucile in mano laggiù
Che mi sta dicendo di stare attento

Penso che sia il momento di fermarsi, ragazzi, cosa è questo rumore?
Tutti quanti cercano di capire cosa sta venendo giù

Le linee della battaglia sono state già tracciate
Niente può essere giusto se ogni cosa è sbagliata
I giovani fanno parlare le loro menti
facendo crescere la loro resistenza da dentro
Penso che sia il momento di fermarsi, ehi, cosa è questo rumore?
Tutti quanti cercano di capire cosa sta venendo giù

Che giornata campale, di grande foga
Un migliaio di persone nelle strade
Cantando canzoni e portando cartelli
La maggior parte dicono "urrà per la nostra parte"

Penso che sia il momento di fermarsi, ehi, cosa è questo rumore?
Tutti quanti cercano di capire cosa sta venendo giù

La paranoia colpisce duro
Striscia dentro la tua vita
Inizia quando tu vivi nella paura
Tu esci dalla linea tracciata, arriva l'uomo (*) e ti porta via

È meglio fermarsi, ehi, cos'è questo rumore?
Tutti quanti cercano di capire cosa sta venendo giù
Ferma, ehi, cos'è questo rumore?
Tutti quanti cercano di capire cosa sta venendo giù
Ferma, ehi, cos'è questo rumore?
Tutti quanti cercano di capire cosa sta venendo giù

Ferma, ragazzi, cos'è questo rumore?
Tutti quanti cercano di capire cosa sta venendo giù

Forrest Gump Fortunate Son Vietnam Intro [HD] - YouTube
- https://www.youtube.com/watch?v=J1eBS8avHrg
Forrest Gump 1994 Forrest In Vietnam - YouTube (English)
- https://www.youtube.com/watch?v=RN-KyP96wZk
Forrest e Bubba - YouTube(italiano)
- https://www.youtube.com/watch?v=wWtezeUIkcY
Forrest e Bubba - YouTube
- https://www.youtube.com/watch?v=wWtezeUIkcY&t=50s
Forrest Gump - 01 - La guerra nel Viet-fottuto-nam! - YouTube - https://www.youtube.com/watch?v=tGRHADj3X2c
Jefferson Airplane - Revolution (Live, Woodstock 1969) - YouTube
- https://www.youtube.com/watch?v=KigBEoBxhmE
Jefferson Airplane - Volunteers (with Lyric) - YouTube
- https://www.youtube.com/watch?v=SboRijhWFDU

Look what's happening out in the streets
Got a revolution Got to revolution
Hey I'm dancing down the streets
Got a revolution Got to revolution
Guarda cosa sta succedendo fuori nelle strade
C’è la rivoluzione, vai alla rivoluzione (1)
Sto ballando giù nella strada
C’è la rivoluzione, vai alla rivoluzione
Ain't it amazing all the people I meet
Got a revolution Got to revolution
Non è divertente tutta la gente che incontro?
C’è la rivoluzione, vai alla rivoluzione
One generation got old
One generation got soul
This generation got no destination to hold
Pick up the cry
Una generazione è diventata vecchia
Una generazione ci ha messo l’anima
Questa generazione non ha nessuna meta da raggiungere
Basta piangere
Hey now it's time for you and me
Got a revolution Got to revolution
Come on now we're marching to the sea
Got a revolution Got to revolution
Who will take it from you
We will and who are we
È giunto il momento per te e per me
C’è la rivoluzione, vai alla rivoluzione
Forza adesso stiamo avanzando verso il mare
C’è la rivoluzione, vai alla rivoluzione
Chi continuerà (la rivoluzione) dopo di te?
Lo faremo noi, e noi chi siamo?
We are volunteers of America
Volunteers of America
Volunteers of America
Volunteers of America
Siamo i volontari d’America
Volontari d'America
Volontari d'America
Volontari d'America

Vogliamo il mondo e lo vogliamo adesso. Così cominciò il '68 del rock 
- https://www.agi.it/cultura/dreamers68/68_mostra_dreamers_rock_musica-3784001/news/2018-04-18/
In occasione del 50° anniversario del 1968, Agi Agenzia Italia ha ricostruito l’archivio storico di quell’anno, recuperando il patrimonio di tutte le storiche agenzie italiane e internazionali, organizzando una  mostra fotografica e multimediale che sarà allestita al Museo di Roma in Trastevere dal 5 maggio al 2 settembre 2018. Si chiama "Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo”. Nel catalogo della mostra, i contributi di alcuni dei protagonisti e degli studiosi di quell'anno così fondamentale nella storia del Ventesimo secolo. Quello che segue è l'intervento di Ernesto Assante, storica firma di Repubblica:
Per il rock il 1968 inizia nel 1967, inizia quando Jim Morrison in “When the music’s over” intona una frase semplice, diretta, chiara, inequivocabile: “We want the world and we want it now”, vogliamo il mondo e lo vogliamo adesso. È il primo, rumorosissimo, sampietrino che vola verso le istituzioni, verso le regole, verso la scuola e l’università, verso l’esercito e la guerra, verso la famiglia e tutto il resto. Jim Morrison rende esplicito un sentimento che covava da anni, che era cresciuto tra le strade di Londra e quelle di San Francisco, tra le università francesi e tedesche, i Doors traducono in uno slogan quello che in realtà I giovani in ogni angolo del mondo vogliono: cambiamento, rivoluzione.

Inizia il 1968 del rock, ed è un anno esplosivo come le manifestazioni nei viali di Parigi o nelle strade di Berkeley: le note di Jumpin’ Jack Flash dei Rolling Stones suonano per far cadere le mura di Gerico e tutti le ascoltano: basta con il flower power e i campanellini, è il momento di mettere a fuoco desideri e passioni e provare a puntare più in alto. Lo fanno tutti, giocando non tanto con le parole della rivoluzione, già consumate negli anni precedenti, ma con una pratica musicale che per molti versi incarna il sentimento collettivo: non più il “sogno” della rivoluzione, ma la “pratica” della rivoluzione.
Lo fa Van Morrison, con le note inafferrabili di “Astal Weeks”, lo fanno i Cream che abbandonano il blues rigoroso per dire addio con le note acide di “White room”, lo fa Janis Joplin sempre più rabbiosa e bruciante, gli Steppenwolf elettrici di “Born to be wild” o Jimi Hendrix che stravolge il Dylan di “All alone the watchtower” e si muove nelle strade della sua “Electric Ladyland”.
Il 1968 del rock non è più il caleidoscopio psichedelico del 1967, ma l’anno in cui cantare le lodi dei combattenti di strada in “Street Fighting Man”, o presentarsi come il diavolo in “Sympathy for the Devil”, l’anno in cui persino i Beatles tagliano a fette la realtà con “Helter Skelter” e celebrano il momento con “Revolution”.
E non basta, perché la musica è in perfetta sintonia, anzi ha aperto la strada verso il 1968 della cultura afroamericana, con i pugni chiusi di Smith e Carlos alle Olimpiadi messicane che sembrano intonare “Say it Loud, I’m Black and I’m Proud” di James Brown. E marcia con gli studenti che lottano contro la guerra del Vietnam  sulle note dei Creedence Clearwater Revival.
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Con l'urlo disperato di "When the music's over" la band preannunciò la rivoluzione culturale che sarebbe esplosa l'anno successivo " Quella rabbia Jim Morrison la portò sul palco" ricorda il chitarrista Robby Krieger
ROMA
Sono passati 50 anni da quando i Doors, nel 1968, divennero una band di successo, conquistando la cima delle classifiche con Hello, I love you, un brano lontanissimo dalle tensioni e dalle passioni di quell'anno.
Secondo Robby Krieger, il chitarrista della band, «in realtà quella canzone era una sorta di antidoto. Il mondo era in fiamme, Jim aveva scritto quella poesia, quella canzone, molto tempo prima, ci sembrava il modo giusto per ricordare che l'amore restava il centro di tutto». Il 1968 per i Doors era in realtà cominciato l'anno precedente, quando Morrison e i suoi compagni avevano dato voce alla gioventù che si era messa in movimento in tutto il mondo con un brano, When the music's over il cui climax era una frase che Jim Morrison urlava in un momento di vuoto musicale, una sorta di dichiarazione di guerra, un desiderio che sembrava poesia ma era realtà: "Noi vogliamo il mondo e lo vogliamo ora". Era la perfetta introduzione a un anno terribile che avrebbe visto i Doors toccare i vertici massimi del loro successo e Jim Morrison entrare in una spirale di alcol e delirio che lo avrebbe portato alla morte nel giro di soli tre anni.
Morrison, assieme a Jimi Hendrix, incarnava il 1968, con la sua straordinaria mescolanza di poesia, ribellione, elettricità e arte, meglio di molti altri artisti rock, metteva in scena senza filtri la febbre che aveva colpito una intera generazione che non voleva altro che bruciare i ponti dietro se stessa e affrontare il futuro conquistandolo, cambiando le regole del gioco.
«Non era facile stargli dietro», ricorda Robby Krieger, «anzi, era spesso impossibile. Jim era irregolare e imprevedibile, così come creativo e esplosivo.
Quell'anno fu per noi un'altalena incredibile di emozioni, successi, disastri, aperture, crolli, che ci portò dalla gioia alla disperazione». Il successo fu chiarissimo: la band registrò all'inizio dell'anno, non senza clamorose difficoltà proprio per l'erratico comportamento di Morrison, Waiting for the sun e l'album, spinto dalla potenza di un singolo come Hello, I love you, che arrivò al primo posto delle classifiche di vendita, spinse i Doors, che già erano nell'Olimpo del rock, nel pieno della stardom popolare.
Il 1968 dei Doors, celebrato negli anni da diversi dvd e in particolare dal film Feast of friends realizzato durante il tour di quel turbolento anno, fu nelle parole di Krieger «un anno davvero strabiliante.
L'atmosfera era incendiaria ovunque e in moltissimi concerti il pubblico, stimolato dall'atteggiamento di Jim in scena, si lasciava andare, saliva sul palco, scatenava disordini.
Jim era incontrollabile e proprio all'inizio dell'anno fu arrestato.
Per noi era molto chiaro che sia in America che in Europa la situazione stava esplodendo.
E per molti versi Jim lo rappresentava sul palco.
C'era la guerra in Vietnam e noi incidemmo, proprio nel 1968, Unknown soldier, una canzone diretta e forte contro la guerra, che scatenò grandi polemiche, molte radio si rifiutarono di trasmetterla. Dal vivo avevamo costruito una piccola scena quando la suonavamo: io puntavo la mia chitarra contro Jim come se fosse un fucile, John Densmore colpiva la sua batteria con un colpo secco e Jim cadeva sul palco come se fosse morto: la gente impazziva». Il tour del 1968 fu il primo che la band di Morrison portò in Europa, «quasi ovunque c'erano ragazzi arrabbiati, era diverso dagli Stati Uniti dove c'erano moltissimi hippie. E vedevano Jim come un nuovo messia, in grado di parlare di poesia e di rivoluzione, e i Doors come una band che lavorava per cambiare il mondo».
Tra le registrazioni del 1968 per Waiting for the sun ce n'è una che è entrata nella leggenda, quella di Celebration of the lizard, forse il brano che meglio rappresenta la rivoluzione poetica di Jim Morrison all'epoca. Il brano, estremamente complesso in termini testuali e musicali doveva occupare un'intera facciata dell'album. «Provammo a registrarlo molte volte, ma il fatto che fosse composto da sette diverse sezioni, di avere lunghe parti recitate, di essere diverso da tutto quello che nel rock era stato fatto fino ad allora, ci metteva in difficoltà e ogni volta qualcuno di noi era scontento, soprattutto Jim.
E alla fine non lo mettemmo sull'album». In realtà non lo misero su nessun album, venne proposto dal vivo e divenne il centro non solo delle performance dei Doors ma anche del pensiero di Morrison, che iniziò a vestire i panni del "Re lucertola". Il brano uscì per la prima volta in Absolutely live nel 1970, una versione registrata nel 1968 fu pubblicata per la prima volta nel 2003 in un'antologia.
Da quel momento, dal 1968 e dalla mancata registrazione di Celebration of the lizard inizia il percorso verso l'inferno di Jim Morrison, fatto di alcol, poesia, delirio, eccessi, arresti e alla fine della musica. In questi giorni viene pubblicato per la prima volta il video completo dell'esibizione dei Doors al festival di Wight nel 1970, l'ultima esibizione dei Doors della quale ci sono immagini filmate. E il cuore di quella esibizione è proprio la "fine della musica", l'addio di Morrison, una magnifica versione, di oltre 11 minuti, di When the music's over, dove l'urlo "Noi vogliamo il mondo e lo vogliamo adesso" è solo sussurrato. Di lì a poco sarebbe davvero finito tutto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il musicista
Ernesto Assante, THE DOORS, STRANGE DAYS 1967, When the music’s over
Yeah, c’mon - When the music’s over
When the music’s over, yeah
When the music’s over

Turn out the lights
Turn out the lights
Turn out the lights, yeah
When the music’s over
When the music’s over
When the music’s over
Turn out the lights
Turn out the lights
Turn out the lights
For the music is your special friend
Dance on fire as it intends
Music is your only friend
Until the end
Until the end
Until the end
Cancel my subscription to the Resurrection
Send my credentials to the House of Detention
I got some friends inside
The face in the mirror won’t stop
The girl in the window won’t drop
A feast of friends
“Alive!” she cried
Waitin’ for me
Outside!
Before I sink
Into the big sleep
I want to hear
I want to hear
The scream of the butterfly
Come back, baby
Back into my arm
We’re gettin’ tired of hangin’ around
Waitin’ around with our heads to the ground
I hear a very gentle sound
Very near yet very far
Very soft, yeah, very clear
Come today, come today
What have they done to the earth?
What have they done to our fair sister?
Ravaged and plundered and ripped her and bit her
Stuck her with knives in the side of the dawn
And tied her with fences and dragged her down
I hear a very gentle sound
With your ear down to the ground
We want the world and we want it…
We want the world and we want it…
Now
Now?
Now!
Persian night, babe
See the light, babe
Save us!
Jesus!
Save us!
So when the music’s over
When the music’s over, yeah
When the music’s over
Turn out the lights
Turn out the lights
Turn out the lights
Well the music is your special friend
Dance on fire as it intends
Music is your only friend
Until the end
Until the end
Until the end!
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Quando la musica è finita,
Quando la musica è finita,
Quando la musica è finita
Spegnete la luce,
Spegnete la luce,
Spegnete la luce.

Ché la musica è la vostra amica speciale
Danzate sul fuoco come essa vuole
La musica è l’amica che vi rimane
Fino alla fine
Fino alla fine
Fino alla fine
Annullate la mia sottoscrizione
alla Resurrezione.
Mandate le mie credenziali
alla casa di correzione,
Ho degli amici là dentro.
La faccia nello specchio non vuol smettere più.
La ragazza alla finestra non vuol venire giù.
Una festa di amici “Vivente”, lei urlava,
Mentre di fuori mi aspettava.
Prima di sprofondare nel grande sonno,
Io voglio udire, io voglio udire
Il grido della farfalla.
Torna qui, bimba,
Qui nelle mie braccia.
Ci stiamo stancando di stare in giro,
Di aspettare in giro, con la testa al suolo.
Molto grazioso sento il suono,
Molto vicino, benché molto lontano,
Molto leggero, già, molto chiaro,
Vieni oggi, vieni oggi.
Che cosa hanno fatto alla terra?
Che cosa hanno fatto alla nostra buona sorella?
Devastata e saccheggiata
E lacerata e malmenata
Nel fianco dell’aurora,
Con coltelli ferita,
Con steccati reclusa
E in basso trascinata.
Molto grazioso sento un suono,
Con il tuo orecchio al suolo.
Vogliamo il mondo e lo vogliamo…
Vogliamo il mondo e lo vogliamo,
Ora, ora, ORA!
Notte di Persia, bimba,
La luce osserva, bimba,
Salvaci ,
Gesù,
Salvaci.
Per cui quando la musica è finita,
Quando la musica è finita,
Quando la musica è finita
Spegnete la luce,
Spegnete la luce,
Spegnete la luce.
Bene, la musica è la vostra amica speciale
Danzate sul fuoco come essa vuole
La musica è l’amica che vi rimane
Fino alla fine
Fino alla fine
Fino alla
Fine.